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EeYo! Lordtiranus aka Chef D.

sabato 15 giugno 2013

"Stecca" di Moreno


Per me è un onore avere una simile recensione sul mio blog, e sapete perché? Perché così dimostro la mia imparzialità. Troppo facile criticare per partito preso, a scatola chiusa. Quindi mi sono armato di buona volontà e ho ascoltato alcuni pezzi di questo mini-album. Che posso dire... E' semplicemente qualcosa di penoso, parlarne male ricalca in pieno il vecchio modo di dire "sparare sulla croce rossa" da quanto questo prodotto sia patetico e triste. E' la fine di un genere per quanto mi riguarda, una trasmissione commerciale che ci aveva abituato a vedere creare sempre finti artisti pop ora si è spinta oltre, e sull'onda dei soldi che il "commerap" (ho coniato ora il termine) sta muovendo negli ultimi anni, ha sdoganato fino in fondo la cantilena parlata con mosse "yo-yo" e vestitini griffati.
Perché dire che questo ragazzino sia un rapper non solo è un insulto, anche storicamente errato, ma anche un oltraggio a questa cultura, che non è fatta per avere di sottofondo ragazzine urlanti e sull'orlo di un prolasso vaginale per la felicità di vedere il bellimbusto del momento. 
La colpa non è del povero Moreno, lo capisco anzi. 
Siamo nel 2013, dilaniati dalla crisi economica e questo 24enne si vede all'improvviso "disco di platino" e vincitore di un programma TV che lo rende idolo. Chi direbbe di no a questa popolarità? Quelli che mi nauseano sono i cosiddetti "esperti", e lo stesso Fabri Fibra (di cui dico apertamente che, IMO, si è bevuto letteralmente il cervello), che lanciano nella gogna un perfetto signor nessuno con testi (e che fatica chiamarli così...) insignificanti e basi che sembrano fatte con qualche app gratis dello smartphone, con la pretesa di farlo diventare qualcuno: non sono i testi, non sono le basi e nemmeno la persona in sé. E' la faccia quello che conta, se Moreno facesse un intero album (e il suo è quasi così) con 35 minuti di "sé... amore..." ripetuto all'infinito le galline impazzirebbero lo stesso.
Comunque, il suo album (madonna...) si chiama "Stecca", nomen omen in quanto il nostro è pure senza voce e stonato. Aggiungiamoci rime della forza di "Non sputo nel piatto in cui mangio ogni rima è un gancio di boxe chiuditi in box a te che mi ascolti lascio il segno come Paolo Fox" (Che Confusione) e abbiamo un lavoro indigesto anche per chi digerirebbe le pietre. Insomma, tracklist corta, voce e mente disconnessa e prezzo di 9,99 euro. Ha giusto gli sponsor dietro, perché se fosse uscito come "prodotto normale" questo album avrebbe venduto giusto 4-5 copie tra i suoi amici. Mentre invece, in questa Italia, schifezze del genere vendono oltre le 60 mila copie.

Voto: 0/5

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